Samosa - Uno Snack Indiano Per Tutti

I samosa sono gli snack triangolari, fatti di pasta sfoglia, ripieni di patate e piselli speziati e poi fritti. Si mangiano caldi, intingendoli in una salsa. Questa è la versione vegana di samosa.

Esiste anche una versione non-vegetariana di samosa, dove sono riempiti di carne o pollo (macinati e cotti, preferibilmente con le spezie).

Samosa - lo snack indiano

 

Ogni volta che torno in India, mangio i samosa vegani fritti, con le patate e i piselli speziati con il cumino fresco e peperoncino verde. Invece a casa a Schio (VI), quando ho la loro nostalgia, ne faccio una versione "fusion", ciò è, italianizzata. Questa ricetta riguarda la versione fusione fatta in Italia per un pranzo per gli amici.

Ingredienti

(1) Pasta sfoglia (può andare bene anche la versione brisé - di solito uso la forma rettangolare per fare triangoli e la forma rotonda per fare borsette quadrate)

(2) Per il Ripieno - potete sperimentare con gli ingredienti classici, ciò è, patate e piselli, cotti con le spezie che vi piacciono (ed eventualmente con peperoncino in polvere o quelli freschi tagliati a fettine).

Eventualmente, potete provare a farli con altri ingredienti - come cavolfiore, ricotta, wurstel, salsiccia, ecc. Preferisco tagliare tutti gli ingredienti in piccole fettine e cucinarli prima di usarli.

Preparazione

Con la pasta sfoglia, preparate le forme di samosa che vi piacciono e mettetele dentro il forno pre-riscaldato con funzione-griglia, a 180 gradi. Per la pasta sfoglia normale bastano 15 minuti mentre per la pasta brisé ci vuole un po' di più.

Alla fine, penso che siano degli snack come tanti altri fatti con la pasta sfoglia. L'unica differenza è la forma e le spezie, (e forse il miscuglio di patate e piselli). Immagino che in India, si riderebbero delle mie samosa,e li chiamerebbero i "Vegetarian Patties". Comunque, mi piace a chiamarli samosa.

Salse

Uso tre tipi di salse per intingere questi samosa - la salsa al tamarindo e datteri, la salsa di rucola e menta e la salsa allo yogurt. Queste salse sono spesso piccanti (un po' meno quella allo yogurt), ma volendo potete mangiare i samosa anche con il ketchup o la maionese. Spero di tornare presto con le ricette delle mie salse (chutney).

Nota Finale

Ultimamente presento poche ricette su questo blog, perché mi perdo in mille cose e il tempo non basta mai, ma mi piace cucinare e spesso cucino per la famiglia e per gli amici. Ogni volta che faccio qualcosa di nuovo, penso sempre che ne scriverò su questo blog, ma purtroppo, le buone intenzioni non bastano!

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Uno Snack con Riso Soffiato

Quando guardo un film o leggo un libro che mi piace, ho spesso voglia di sgranocchiare qualcosa. Questo desiderio è ancora più difficile da ignorare quando sono da solo. In quei momenti, voglio qualcosa di croccante e salato. Succede anche a voi?

Chissà quali meccanismi creano questo tipo di desideri? 

Per momenti simili, per non mangiare troppe patatine o cose simili, spesso preparo del riso soffiato e lo tengo pronto in un barattolo.


Per molte persone, il riso soffiato è qualcosa da mangiare con latte dolcificato per la prima colazione. Invece, è altrettanto gustoso nella versione salata. Allora, procediamo subito con la ricetta. È semplice da preparare e richiede poco tempo.

Ingredienti

Ovviamente, l'ingrediente più importante è il riso soffiato. Nei negozi asiatici hanno confezioni di riso soffiato grandi, ed a prezzi ragionevoli per le persone provenienti dal Bangladesh, dove il riso soffiato è considerato un alimento essenziale della loro cucina.

Insieme al riso soffiato potete aggiungere un secondo ingrediente per dare sapore e gusto al riso che può essere un po' blando da solo, per esempio delle noci, o semi di diversi tipi come di melone o di girasole, arachidi, o l'uva secca. Personalmente, mi piace usare soltanto gli arachidi semplici (crudi e non salati).

Un terzo ingrediente potrebbe essere qualcosa che aggiunge un profumo alla miscela, come le foglie di Curry (che si trovano nei negozi asiatici), o di alloro, basilico o rosmarino.

Alla fine, per cucinare vi servirà circa 1 cucchiaio di olio. Secondo i vostri gusti potete aggiungere sale, e se volete anche un pizzico di pepe nero, peperoncino, cumino o qualche altra spezia.

Preparazione

Preferisco preparare il riso soffiato fresco, per cui mi bastano delle quantità piccole.

Comincio con una padella anti aderente con un C di olio sul fuoco medio-basso. Aggiungo qualche foglia di curry e qualche manciata di arachidi crudi. Bisogna mescolare spesso gli arachidi perché tendono a bruciarsi facilmente.

Appena gli arachidi iniziano a diventare rosati, aggiungo 1-2 ciotole di riso soffiato. Aggiungo anche sale e peperoncino, e poi mescolo tutto per circa 2-3 minuti sul fuoco basso. Il piatto è pronto.

Totale tempo di cottura potrebbe essere intorno a 5-6 minuti. Se volete conservarli per il dopo, aspettate che si raffreddano prima di chiuderli in un contenitore.

 

Nota: Oggi quando ho preparato il mio riso soffiato, avevo usato gli arachidi biologici provenienti dalla Tunisia. Era la prima volta che usavo questi arachidi, forse non erano ben maturi. Qualche minuto dopo che li ho messi nella padella, è uscita fuori un po' di acqua. Pensavo di lasciarlo asciugare sul fuoco basso, ma quando li ho girati ho visto che iniziavano già a diventare scuri. Così ho dovuto toglierli dal fuoco e togliere l'acqua prima di aggiungere il riso soffiato, perché con l'acqua il riso soffiato perde un po' della sua croccantezza. Così se succede a voi, sapete cosa fare! 

Esiste un'altra versione di questo snack a base di riso soffiato che si chiama Jhol-Muri ed è molto popolare a Calcutta. In questa versione non serve olio e non si cucina niente, semplicemente si mescolano riso soffiato con cipolla e pomodori tagliati fine e poi aggiungono sale e qualche spezia.

Se sperimentate questa ricetta, fatemi sapere se vi è piaciuta o meno.


Il Tè all’Indiana

Nel nord-est dell’India, nella parte che confina con la provincia cinese dello Yunnan, vi è un'antica tradizione di bere il tè, soprattutto nella tribù dei Singpho. Alcuni anni fa, avevo scritto della “scoperta” del tè in India dagli inglesi nel mio blog inglese e avevo notato che per l’occidente una cosa non esiste finché essa non viene riportata o documentata da un’occidentale. Comunque è vero che sono stati gli inglesi a diffondere la cultura di bere il tè in tutta l’India.

Non so perché gli inglesi l’hanno dato il nome "Tea", dal quale viene la parola Tè. Invece i cinesi lo chiamano "Cha" e così gli indiani la chiamano "Chai" (pronunciato “ciae”). Il tè con l’aggiunta di spezie come zenzero, cardamomo, noce moscata, chiodi di garofano o cannella, si chiama “masala chai”.

In India, spesso i bambini crescono con la brama di assaggiare il tè perché è vista come “la bevanda dei grandi”. Quando ero piccolo, la mia nonna materna preparava il tè per la famiglia ma era vietato ai bambini, ai quali si raccomandava di crescere prima di iniziare a berlo. Qualche volta, uno zio o una zia, me la facevano assaggiare con un dito. Da allora, il tè è sempre stata qualcosa di speciale per me. Il profumo di tè speziato mi fa tornare bambino, circondato dai nonni, zii e zie, cugine e cugini.

Il tè bevuto in India è molto diverso da come lo si beve in Italia. Beviamo soprattutto il tè nero con latte, che assomiglia molto a come si beve il caffelatte per la prima colazione.

Tè Nero e Tè Verde

Entrambi i tipi di tè vengono dalla stessa pianta. Per fare il tè verde, le foglie appena raccolte vengono subito asseccate così mantengono il loro colore. Invece, per fare il tè nero, le foglie raccolte vengono esposte all’ossigeno in aria finché perdono il loro colore verde e diventano più scure, prima di essere asseccate.

Tè verde ha un gusto meno forte, è più leggero e ha meno caffeina in confronto al tè nero. Inoltre, vi sono alcune altre varietà di tè, più costose e meno facili da reperire, perché coltivate in alcune zone specifiche, come per esempio, il tè oolong e il tè viola.

Fare il Tè all’Indiana con lo Zenzero

La mia miscela preferita ha il tè nero con lo zenzero. Qualche volta, per cambiare, faccio il tè nero con cannella e cardamomo verde.

Fare il tè all’indiana è semplice. In un contenitore, fate bollire 1/3 di acqua e 2/3 di latte. Personalmente preferisco usare il latte intero. Alla miscela aggiungete lo zenzero tagliato a piccoli pezzettini, perché ciò aiuta a far uscire i suoi succhi. Quando vedete che il latte sta per bollire, aggiungete 1-2 cucchiaini di tè nero e mescolateli bene. Spegnete il fuoco appena il latte inizia a bollire. Lo lasciate riposare per 3-4 minuti e poi versatelo in una tazza attraverso un passino fine.

Io uso molto zenzero (una bella fetta larga almeno uno-due centimetri) e 2 cucchiaini di tè nero. Preferisco usare il tè sciolto e non le bustine. Nei negozi asiatici potete trovare molte varietà di tè nero – io preferisco la marca indiana “Tata” o la marca “Mirzapur” dal Bangladesh.

Ognuno deve sperimentare e trovare le quantità giuste da usare per fare il tè secondo i propri gusti. Per esempio, mia mamma usava ¼ di acqua e ¾ di latte, e aggiungeva soltanto un cucchiaino di foglie di tè per fare una tazza. Invece mio cognato in India, lo fa solo con l’acqua e alla fine aggiunge un tocco di latte nella tazza, un po' come il caffè macchiato.

Tè con Cannella e Cardamomo

Bevo il mio tè allo zenzero almeno una volta al giorno. Qualche volta per cambiare, sostituisco lo zenzero con cardamomo o cannella e cardamomo.

Si fa tutto come per fare il tè con lo zenzero, ma invece dello zenzero dovete aggiungere un pezzettino di cannella e 2-3 cardamomi per ogni tazza del tè. Conosco alcuni che usano cannella in polvere, ma non mi piace. Invece, preferisco schiacciare i cardamomi con un mattarello prima di aggiungerli nel contenitore, affinché i semi siano un po’ schiacciati e così possono rilasciare i loro olii nel tè.

Alla Fine

Se siete stati in India e avete già sperimentato il tè all’indiana, forse avrete il piacere di ritrovare un gusto già sperimentato. Se siete abituati a prendere il tè normale all’italiana, magari potete provare questa ricetta ogni tanto per cambiare o per sostituire il caffelatte alla mattina.

Molti lo bevono addolcito con lo zucchero o con il miele, ma io lo preferisco al naturale.

Pollo alla Salsa di Anacardio e Panna

La salsa di anacardio e panna è, come potete immaginare, una bomba di calorie. Per cui, questa è una ricetta insolita per le occasioni molto speciali. La salsa ha un gusto ricco e cremoso da far vi leccare le dita. Io l’ho usata per un piatto a base di pollo ma potete usare la stessa salsa anche per cucinare un piatto a base di formaggio fresco come la ricotta o il formaggio primo sale o il tofu. Non l’ho mai provato ma potrebbe andare bene anche per un piatto a base di patate.

Ricetta indiana - Pollo alla salsa di anacardio e panna - Immagini di Sunil Deepak

Eventualmente, tralasciando le spezie indiane, potete anche usarla per condire la pasta asciutta per un primo piatto esotico.

Un ultimo avvertimento – il piatto richiede un po’ di tempo ma non è un piatto difficile.

Ingredienti per la salsa: 2 C di olio, 2 spicchi di aglio , un pezzettino di zenzero, 1 c di semi di mostarda, 1 C di polvere di cumino, 1 c di curcuma, semi di cardamomo, 1 confezione di Passata di pomodoro, una tazza di anacardio tostate, mezza confezione di panna da cucina, un peperoncino verde tagliato sottile (solo se vi piace mangiare piccante), sale secondo i gusti personali

Ricetta indiana - Pollo alla salsa di anacardio e panna - Immagini di Sunil Deepak

Preparazione di Pollo: Ho usato circa 300 grammi di bocconcini di pollo senza ossa. Li ho marinati con polvere di cumino, polvere di coriandolo e curcuma per 10 minuti e poi li ho cucinati con un po’ di olio per circa 5 minuti affinché la superficie esterna era ben dorata. Li ho messi da parte.

Ricetta indiana - Pollo alla salsa di anacardio e panna - Immagini di Sunil Deepak

Preparazione della salsa: Frullate insieme aglio, zenzero e peperoncino per farne una pasta ben amalgamata. Nella pentola mettete olio, la pasta di aglio, zenzero e peperoncino, aggiungete cardamomo, cumino, coriandolo e curcuma e cucinateli sul fuoco alto per qualche minuto affinché la miscela inizia a separarsi dal olio. Ora aggiungete il passato di pomodoro, il sale e mezzo bicchiere di acqua. Mescolate bene il tutto.

Appena il liquido inizia a bollire, abbassate la fiamma e lasciatelo bollire per circa 15 minuti avendo cura di mescolare ogni tanto. Se la miscela vi sembra molto densa, aggiungete un altro po’ d’acqua.

Adesso alzate la fiamma, aggiungete la tazzina di anacardio, mescolate bene e appena ricomincia a bollire, di nuovo abbassate la fiamma e lasciatela bollire per altri 10 minuti. Se la miscela vi sembra troppo densa aggiungete un po’ d’acqua.

Ricetta indiana - Pollo alla salsa di anacardio e panna - Immagini di Sunil Deepak

Ora spegnete il fuoco e trasferite il tutto in un contenitore adatto e poi frullate il tutto affinché gli anacardi sono ben frantumati mescolati con il pomodoro. Se volete provare a usare questa salsa per condire la pasta, provatela ora, rimarrete sorpresi dal suo gusto ricco e gustoso!

Conclusione della ricetta: Invece per procedere con la ricetta, versate di nuovo la miscela nella pentola e portatela all’ebollizione. Aggiungete i pezzi di pollo e lasciateli bollire insieme alla salsa per circa 10 minuti. Se la miscela vi sembra troppo densa aggiungete un po’ d’acqua.

Ora aggiungete la panna e mescolate il tutto. Dopo 2 minuti togliete la pentola dal fuoco. Il piatto è pronto.

Ricetta indiana - Pollo alla salsa di anacardio e panna - Immagini di Sunil Deepak

Se aggiungere la panna vi sembra un’esagerazione, provate a farne meno, ma personalmente penso che la panna dà un tocco magico alla preparazione.

Molte persone aggiungono anche cannella alla preparazione ma io la preferisco senza.

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Come sempre, mi fa sempre piacere sapere se avete provato la ricetta e se vi è piaciuta, per cui fatevi sentire!

Paneer Bhurji - Formaggio fresco strapazzato

Il Paneer (formaggio fresco senza conservanti) fatto a casa, è utilizzato molto spesso nella cucina indiana. Il paneer non si mangia crudo, ma lo si deve cucinare sempre.

La mia ricetta di oggi si chiama Paneer Bhurji. Il "bhurji" è l'uovo strappazzato e dato che questo piatto a prima vista sembra proprio come l'uovo strappazzato, ha avuto questo nome. E' un piatto vegetariano con alto contenuto di proteine.


E' anche un piatto molto semplice, anche se la preparazione del paneer richiede tempo. Di solito, il paneer si prepara alla sera, per il giorno dopo.

Preparare il paneer

Vi serviranno un litro di latte intero e il succo di un limone (per 2-3 persone).

Fatte bollire il latte, spegnete il fuoco e aggiungete lentamente il succo del limone al latte e mescolateli bene. Dopo circa 5 minuti i solidi del latte si separeranno dalla parte liquida.


Stendete un panno pulito in un passino e versate dentro il latte cagliato. Così tutti i solidi del latte resteranno nel panno. Tenete il panno sotto l'aqua corrente per 1 minuto affinché tutto il succo di limone sia lavato. Apendete il panno con il latte solido dentro per sgocciolare.


Dopo un paio di ore, il vostro Paneer è pronto per la cottura.


Ingredienti

1 cipolla, 1 pomodoro medio, qualche spicco d'aglio se vi piace, 1 c di curcuma, 1 c di polvere di cumino, sale e pepe secondo i vostri gusti, e il paneer

Cucinare il Paneer Bhurji

La preparazione del piatto si assomiglia alla preparazione dell'uovo strappazzato.

Fate rosolare la cipolla tagliata a pezzettini e aglio con un C di olio per 1-2 minuti. Aggiungete curcuma, cumino e pepe, mescolateli brevemente e aggiungete il pomodoro tagliato a pezzettini piccoli. Rosolate il tutto insieme per 4-5 minuti sul fuoco alto. Se la miscela vi sembra troppo secca poete aggiungere 1-2 C d'acqua. Adesso aggiungete il sale e mescolatelo ancora per 1 minuto.

Ora aggiungete il paneer al resto, pestatelo bene con il mestolo affinché si mescoli bene con il resto della miscela a prende il colore giallo della curcuma.


Il Paneer Bhurji è pronto!

Conclusioni

L'ho mangiato come contorno insieme al pane indiano fresco e le lenticchie gialle. Un'altra volta mi piacerebbe provarlo come condimento per un piatto di pasta.


Ho una raccomandazione - è un piatto molto gustoso e cremoso ed è facile mangiarne troppo, ma è difficile da digerire. Sarebbe meglio non esagerare!

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Curcuma e Zenzero Per stuzzicare il Palato

La cucina indiana comprende due preparazioni che si mangiano in piccolissime quantità durante i pasti – sono (1) i ciatni (chutney) o le salse piccanti; e (2) gli aciar (achaar o i pickle) o le conserve. Entrambe le preparazioni hanno i sapori forti che servono sopratutto a stuzzicare il palato. Questo post riguarda la preparazione della conserva delle radici fresche di curcuma e zenzero.


Tutti quelli che si interessano di cucina indiana oramai conoscono l’importanza dell'uso di zenzero e curcuma nelle ricette indiane. Zenzero è disponibile anche come una polvere secca, ma la radice fresca di zenzero si trova facilmente in Italia e la maggior parte delle persone usano quella per la cucina. Invece, non ho mai visto le radici fresche di curcuma in Italia, è disponibile esclusivamente come una polvere secca di colore giallo.

In India vendono diverse varietà di curcuma e di zenzero. Per esempio, esiste una varietà di curcuma chiamata Amba dal colore arancio scuro. Alle persone che hanno i dolori alle articolazioni, si consiglia l'uso di questa curcuma perché si dice che è più efficace come un anti infiammatorio.

Comunque, la ricetta di oggi richiede le radici fresche di zenzero e di curcuma. Per cui, non potrete sperimentare questa ricetta in Italia. In Italia dovrete sostituire le radici di curcuma con la polvere secca.

La radice fresca di curcuma si assomiglia a quella di zenzero, ma ha un tocco di giallo all’esterno. Sbucciata, la curcuma fresca ha un colore arancione e può sembrare una carota. Anche come gusto le due radici sono molto diverse – zenzero ha un gusto molto forte mentre la curcuma ha un gusto più sottile, quasi come una rapa. Mentre lo zenzero fresco si trova in mercato tutto l’anno, la curcuma fresca arriva in India solo in inverno.


La preparazione della conserva è facile – sbucciate zenzero e curcuma (portate i guanti per maneggiare le radici di curcuma se volete evitare che le vostre mani si colorano di un giallo intenso per qualche settimana). Tagliate entrambe le radici sbucciate in sottili strisce o bastoncini. Sistemateli in un contenitore adatto e spruzzate sopra un limone e un po’ di sale. Chiudete il contenitore e lasciateli macerare per 3-4 giorni.

Si raccomanda di preparare delle piccole quantità alla volta di questa miscela, e di cercare di finire ogni preparato nel giro di 10-12 giorni. La conserva di zenzero e curcuma si consuma in piccole dosi (non più di 3-4 bastoncini di ciascun tipo alla volta) ad ogni pranzo e cena. In India si dice che presi così, i due alimenti aiutano il sistema immunitario e hanno effetti contro le infiammazioni. Molte persone le usano per prevenire le infezioni invernali.



In Italia, potete preparare la conserva con il zenzero fresco (meglio se poco fibroso) e la polvere di curcuma. Eventualmente, invece di limone potete usare l'aceto del vino di mele.

PS: Sono stato informato che il curcuma fresca si trova nei supermercati in Italia. Qualcuno che abita a Thiene (VI) me l'ha confermato per cui forse lo potrete trovare anche in altre città.

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Lo Yogurt Probiotico fatto a casa

Negli ultimi anni si parla sempre più spesso dell'importanza di curare la flora batterica del nostro corpo. Si dice che ciascuno di noi è una colonia di miliardi di batteri, evoluti insieme alla vita e agli animali, nel arco di milioni di anni. Ogni parte del nostro corpo ha un suo gruppo di batteri specifici. Per esempio, i batteri che vivono nelle ascelle sono molto diversi dai batteri che vivono tra le dita dei piedi. In questo senso, ogni persona può essere vista come una biosfera composta da tutti i batteri che vivono dentro e intorno a noi.

La maggior parte di questi batteri sono fondamentali per la nostra sopravvivenza. Per esempio, i batteri che vivono nel nostro tratto gastrointestinale aiutano nella digestione e assimilazione dei nutrienti, e producono vitamine e altri nutrienti importanti per la nostra salute.

Soltanto una piccola parte di batteri sono patogeni.

Invece negli ultimi decenni, le nostre flore batteriche sono sotto attacco sia dal uso talvolta non necessario degli antibiotici, ma anche da un uso sempre più diffuso di insetticidi nelle coltivazioni e nelle case. Si è creata una psicosi contro i "germi" per cui usiamo saponi e fazzoletti imbevuti delle sostanze antibatteriche. Oggi per l'igiene personale, per la pulizia della casa e per lavare i vestiti, è difficile trovare un prodotto che non abbia queste sostanze.

Alcuni medici hanno ipotizzato che i bambini che crescono in ambienti troppo sterili sono a rischio di maggiori allergie e problemi autoimmunitari. Altri hanno collegato le mutazioni delle biosfere all'aumento nell'incidenza delle patologie più varie, da morbo di Parkinson e Alzheimer fino all'asma bronchiale e l'autismo.

Personalmente, ho qualche dubbio se tutte queste patologie possono essere causate dai cambiamenti nelle nostre biosfere batteriche. Immagino che nei prossimi decenni, nuove ricerche ci aiuteranno a chiarire questi dubbi. Tuttavia, penso che sia utile cercare di limitare l'uso delle sostanze antibatteriche e di promuovere le sostanze probiotiche, cioè, le sostanze che aiutano le nostre biosfere a riacquisire la loro ricchezza batterica.

Yogurt è una delle sostanze probiotiche più comuni, che aiuta a ristabilire la flora batterica intestinale. In passato, avevo già scritto della preparazione di yogurt fresco a casa. Vi ne riparlo perché recentemente ho avuto una discussione molto interessante con medico omeopatico riguardo questo yogurt.



Fare lo yogurt a casa

E' molto semplice e non richiede particolari attrezzature o macchinari. Basta seguire i seguenti passi:

(1) Fate bollire il latte. Personalmente preferisco usare il latte fresco intero, ma potete usare il latte che preferite. Latte parzialmente o completamente scremato produrrà dello yogurt meno denso. La bollitura uccide la maggior parte di batteri presenti nel latte, lasciandolo libero per i nuovi batteri che creano lo yogurt.

(2) Lasciate raffreddare il latte bollito finché diventa tiepido. La temperatura usata per preparare il latte per il biberon dei bambini può andare bene. Se latte si raffredda troppo, riscaldatelo un po'.

(3) Aggiungete 1-2 C di Yogurt bianco con dei fermenti lattici vivi e mescolatelo bene nel latte.

(4) Lasciate il latte in un contenitore coperto, in un luogo asciutto e riparato dove può mantenere la sua temperatura per 8-12 ore. Noi usiamo il forno elettrico (eventualmente leggermente riscaldato se fuori fa freddo) o il forno a micro onde per questo.

(5) Dopo 8-12 ore, lo yogurt dovrebbe essere pronto.

Migliorare le qualità probiotiche dello Yogurt

Recentemente parlavo con un grande esperto di medicina omeopatica a Delhi (India). Lui mi ha detto che lo Yogurt può contenere diverse specie di batteri, tutti con effetti benefici per il corpo umano. Tra questi bacilli vi sono i lattobacilli, alcune specie di streptococchi e i bifidus. Il suo suggerimento per fare lo yogurt a casa è di arricchirlo con le diverse specie di bacilli. Quando andate al supermercato per comprare lo yogurt bianco da usare come seme, leggete le etichette per controllare quali bacilli contengono e se necessario, usate 1 C di yogurt da 2-3 tipi di vasetti di yogurt per preparare il vostro. Inoltre, ogni volta che scoprite uno yogurt con una nuova specie di bacilli aggiungetelo al vostro mix di casa.

Inoltre, lui si è raccomandato di prendere il primo cucchiaio di Yogurt appena fatto e di metterlo via in una coppetta o in una scatola, da usare come seme per la prossima volta. Secondo lui, i bacilli sono esseri viventi e ogni volta che giriamo i cucchiai nello yogurt, essi soffrono. Per cui lui pensa che per avere lo yogurt più buono ogni volta, è meglio prendere i bacilli freschi che hanno l'energia positiva e tenerli da parte.



Mi ha convinto subito il suo primo suggerimento. Per il secondo, pensare alla sofferenza dei bacilli, mi è sembrato un po' esagerato! Ma dato che ogni tanto restiamo senza yogurt, l'idea di tenere da parte un po' di yogurt da fare da seme per la prossima volta, non è male.

Mi è piaciuta l'idea dello yogurt ricco di diversi bacilli e l'abbiamo provata subito con grande successo.

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