Manghi verdi, gialli, rossi

Qualche giorno fa, in India e nelle comunità indiane sparse in tutto il mondo, è iniziata la celebrazione di Dashhera (pronunciato Duscerra), la festa che celebra l'antica storia di Rama e della sua guerra con il re dei rakshasa che si chiama Ravana per riprendere sua moglie Sita, raccontata nel libro Ramayana. La storia di Ramayana ha attraversato le frontiere dell'India ed è conosciuta anche in Birmania, Thailandia e Indonesia.

Per 10 giorni, ogni sera negli spazi pubblici, gli attori presentano un episodio della storia di Rama che culmina il decimo giorno con la morte di Ravana.

Questa stessa festa si celebra nel nord-est dell'India, in forma un po' diversa. Si chiama la festa di Durga Puja, la storia della lotta tra la dea Durga e il re dei rakshasa che si chiama Mahishasura. Se volete conoscere questa festa, potete visitare in questi giorni il Centro Zonarelli di Bologna, dove le celebrazioni sono iniziate ieri (sabato 1 ottobre), che si concluderanno il prossimo giovedì (6 ottobre) pomeriggio.

La festa della Dashhera è legata ai "manghi dashheri", una delle varietà più dolci e anche tra le più costose di mango perché arrivano alla fine della stagione. In subcontinente indiano, il mango è un frutto estivo. Le prime varietà arrivano ai mercati verso aprile. Verso giugno e luglio i mercati sono pieni di diverse varietà di manghi e alla fine, quando arriva Dashhera, oramai restano soltanto i manghi dashheri.

In Italia, nei supermercati si trovano sopratutto i manghi thailandesi o africani. Invece, i manghi indiani sono più costosi e non si vendono nei supermercati italiani. Comunque, da qualche anno, alcune varietà di mango del subcontinente indiano si trovano nei negozi asiatici, e sono diversi dalle altre varietà di manghi.

Se vi piacciono i manghi, vi consiglio di provare almeno una volta una di queste varietà. Nei negozi asiatici in Italia, si trovano sopratutto le varietà più pregiate, Langda o Chausar, grossi e gialli con un tocco di rosso o di arancio, con la polpa liscia come crema e con un profumo inconfondibile.

I manghi acerbi sono quelli verdi non maturi, utilizzati molto spesso nelle ricette asiatiche. I manghi verdi sono tagliati a pezzettini, fatti seccare al sole e poi pestati in polvere, che si vendono nei negozi asiatici come Amchur (pronunciato Amciur) che significa "polvere di mango" o "khatai powder" (polvere acerbo).

Oggi vi presento alcune ricette semplici legate ai manghi.

Mango milk shake: E' molto semplice fare il mango shakerato. Si fa frullando insieme i pezzettini di mango dolce con latte fresco. Eventualmente potete aggiungere un po' di zucchero, per un gusto ancora più dolce.

Mango shake - S. Deepak, 2011



Chaat masala: E' un miscuglio di polvere di mango (amchur) 1 unità, con 1 unità di sale nero (sale in cristalli con minerali e zolfo che si vende nei negozi asiatici), 1/2 unità del polvere di cumino e 1/2 unità del polvere di coriandolo.

Se vi piace piccante potete aggiungere anche peperoncino rosso in polvere secondo i vostri gusti.

Alcune persone preferiscono aggiungere anche il polvere di melograno (si chiama Anardana e si trova nei negozi asiatici).

Questa miscela si tiene in una bottiglia e si usa come condimento per insalata, verdura fresca e per frutta. Personalmente, lo uso ogni tanto per cambiare i gusti, con un po' di limone e senza olio per condire i piatti di verdura e di frutta.

Chat masala - S. Deepak, 2011



Mirchi ka achar (pronunciato mirci ka aciar) o il sottaceto di peperoncino rosso: Fate una miscela densa mescolando insieme 1 unità di polvere di mango (amchur), 1 unità di sale nero, 1 unità di cumino e 1 C di succo di limone, e tenetelo da parte.

Prendete i peperoncini rossi, apriteli da un lato, togliete tutti semi, lavateli sotto acqua e lasciateli al sole per asciugare (ungete le mani con olio, prima di maneggiare i peperoncini, per limitare il bruciore).

Quando i peperoncini sono asciutti, riempite ogni peperoncino con la miscela già fatta. Mettete i peperoncini ripieni in un vasetto coperti con olio, e lasciateli al sole per circa 10 giorni. Muovete il vasetto ogni giorno per far girare i peperoncini nell'olio. Più sole prenderà il vasetto, migliore sarà il vostro sottaceto.

Gli achar non sono verdure da mangiare in abbondanza - hanno gusti forti e si mangiano soltanto poco alla volta per aggiungere un gusto diverso e stimolante tra i diversi piatti indiani. Per esempio, durante un pranzo o una cena, si può prendere un piccolo pezzettino di achar nel proprio piatto e ogni tanto, prendere una piccola parte da toccare alla lingua.

Mirchi ka achar - S. Deepak, 2011

Mirchi ka achar - S. Deepak, 2011

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6 commenti:

  1. ho letto da poco il Ramayana ma la versione raccontata da Narayan.
    per i manghi, da un paio di anni sto trovano alla coop dei piccoli manghi verdi prodotti in sicilia, sono maturi anche se verdi e sono dolcissimi e succosi (non hanno quel maledetto sapore di resina che hanno spesso i manghi brasiliani. generalmente sono verdi, ma a volte sono verdastro tendente al giallo e si trovano da settembre a metà ottobre (ne portano pochi e sono poco conosciuti. forse perchè la coltivazione non è ancora a pieno regime).

    ciao e scusa se sono stato lungo :-)

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  2. Ma lo sai che mi hai fatto venire voglia di fare un corso di cucina indiana? Mi affascina tantissimo... e mi piace molto che il cibo richiami delle tradizioni culturali. Peccato che a Milano non sono riuscita a trovare nessun corso di questo tipo... per fortuna ci sei tu con il tuo blog :)! Grazie! Buona serata!

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  3. Grazie Felix. Devo cercare al Coop questi manghi verdi dolci che hai descritto.

    Grazie Sara .. posso dire all'associazione indiana di Milano di organizzare ogni tanto un corso di cucina! :)

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  4. sarebbe bellissimo!! :)

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  5. Ciao Sunil, quest'etate sono stata per un mese a Londra nel quartiere di Sheperd's Bush, ricco di alimentari asiatici e mediorientali :lì ho trovato dei manghi buonissimi, piccoli e con la buccia gialla, chiamati Alfonso mango, una vera delizia! Chissà se si possono trovare anche qui in Italia..

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    1. Ciao Lumi. I manghi Alfonso sono veramente deliziosi. Personalmente non li ho mai visti in Italia, ma immagino che nelle aree dove vivono molti indiani, vi possono essere dei negozi che li tengono. Una persona che importa frutta esotica in Italia, mi aveva detto che in Italia non c'è una domanda di manghi e le persone non sanno distinguere le varie tipologie, per cui per quella poca domanda che c'è bastano i manghi importati dal Brasile o dall'Africa, perché sono più conosciuti.

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